Salve, mi chiamo Adriano, dopo tanti tentativi (alcuni ahimè andati male) con caradidine, neocaridine e paracaridine, circa un anno fa ho cominciato a fare ricerche per allestire una vasca per le “sconosciute” (si fa per dire) Halocaridina Rubra, simpaticissimo gamberetto endemico delle isole Hawaii.
Le
informazioni, molto frammentarie, raccolte non mi hanno fatto
demordere e da un po’ (un bel po’) di esse, a Novembre 2018 ho
messo a frutto quanto studiato.
Vasca
da 13 litri, lampada, filtro, rocce laviche erano già in mio
possesso; cosa mi mancava? Fondo idoneo, acqua e densimetro….e
via…si parte; appronto la vasca posizionando uno strato molto light
di lapillo vulcanico su cui ho adagiato del fondo bianco specifico
per acquari marini; come noto detti animaletti vivono e proliferano
in acqua salmastra…come ricrearla? Avevo due opportunità ed ho
scelto, forse, quella a me più conveniente….ho miscelato acqua per
acquari marini e acqua osmotica pura fino a raggiungere la densità
voluta ossia 1010-1016….una volta riempita…è iniziata la mia
avventura….
Fin
qui tutto semplice, ho lasciato maturare la vasca per circa due mesi
alternando dodici ore di luce e dodici ore di buio e pian-piano le
prime forme algali hanno preso via….dopo un paio di settimane
dall’avvio della vasca ho rallentato il getto del filtro (prima al
massimo) e dopo quattro settimane tale flusso è stato portato al
minimo; anche la luce l’ho portata alle canoniche 8-9 ore…in modo
graduale.
Durante
questi due mesi ho scandagliato il mercato in cerca di queste
Halocaridine e finalmente le ho trovate…in Germania e a metà
Gennaio 2019 arrivano le prime 20 che in poco più di 10 litri netti
sembravano scomparire. Per un mese, poco più, le ho viste pochissimo
e già pensavo al fallimento…ma continuando a studiare a
documentarmi mi sono imbattuto in un sito che indicava che il poco
meno di 4 litri netti tali animali possono raggiungere le 20
unità….che faccio?….da un altro allevatore, da poco conosciuto,
ne ordino un’altra trentina, arrivate piccole (qualcuna
piccolissima), le inserisco e per magia la vita in quei 10 litri è
diventata “vivace” e ho potuto constatare che per questi
straordinari gamberi il numero (alto) di esemplari…fa la
differenza.
(Halo con
uova) (fase post-larvale)
(piccoli alla scoperta)
Molti
penseranno che 50-60 animali circa in 10 litri sia una barbaria, ma
dalle mie osservazioni posso assicurare che stanno benissimo…anzi
alla grandissima.
Dalle
informazioni raccolte mi ero messo l’anima in pace relativamente
alla riproduzione; le informazioni mi indicavano 3-4 anni prima di
vedere piccoli… uova si…ma piccoli zero (la moria in fase larvale
è elevatissima, tenendo conto anche dell’esiguo numero di uova che
cala la femmina – 5/6 la prima calata, massimo 15 dalla seconda).
A
Giugno 2019 intravedo una femmina con le uova…ma ho subito pensato
:”è inutile metterci il pensiero, troppo presto”…e parto per
le ferie; una volta tornato dò una pulita al vetro frontale e cosa
noto?…piccoli esserini, simili alle Halocaridine, che fluttuano in
vasca lasciandosi trasportare dalla scarsa corrente del
filtro…..faccio una foto e un video e lo spedisco a più allevatori
e giungono risposte che non mi sarei aspettato….quelle non erano
larve…bensì si trattava della fase post-larvale e da li a poco
avrei visto i piccoli formati e autonomi…non si può neanche
immaginare il mio stato d’animo…il resto è storia recente,
piccoli formati scorrazzano felici in vasca, alcune femmine piene di
uova e molte post-larvette che fluttuano in acquario…..e speriamo
bene.
Il
segreto del successo? Semplice “il dolce far niente”….dopo
averle inserite, credetemi, non ho fatto nulla se non aggiungere
l’acqua intanto evaporata e ogni tanto pulire i vetri dalle alghe
formatesi. Probabilmente il rabboccare acqua osmotica e ogni tanto
acqua salmastra (molto raramente) ha fatto sì che si ricreasse ciò
che accade in natura nelle pozze dove questi fantastici animali
vivono, ossia oscillazione di densità…e la micro-chimica, in
vasca, mi avrà di sicuro aiutato.
Concludendo
posso solo confermare quello che si dice di questi animaletti…in
America li chiamano “Supershrimp” e tale definizione è la più
azzeccata possibile, la robustezza, la longevità e il carattere
fortissimamente sociale fanno di questo animale un vero e proprio
“carrarmato vivente”.
Piccola
Scheda tecnica:
Nome
scientifico: Halocaridina Rubra
Nome/i commerciale/i: Hawaiin Red Shrimp; Opea Ula; Volcan
Shrimp; Anchialine shrimp.
Taglia:
Max 1,2/1,3 cm
Densità
dell’acqua: 1008-1016
Temperatura: 12°C – 30°C
Cibo:
Spirulina, polline, scaglie, pellet (da somministrare
parsimoniosamente ogni 3-5 settimane)
Riproduzione:
le femmine trasportano le uova per 30-35 giorni fino alla schiusa
delle larve. Lo stadio planctonico larvale dura circa 15 giorni, dopo
le larve si trasformano in post-larve assumendo di seguito lo stile
di vita bentonico.
Aspettativa
di vita: fino a 15-20 anni
Note
sull’allestimento: ci sono molte linee di pensiero, molti
allevatori non utilizzano filtri…io personlemente ho optato per un
filtro ad aria, a doppia spugna, con mandata del flusso molto-molto
lenta.
Considerazioni:
le Halocaridina Rubra sono animali che conservano esclusivamente un
fenotipo “wild”. E’ impossibile pensare a fare selezione (come
Davidi, Cantonensis e via discorrendo).
Grazie….. un abbraccio a tutti Martinisi Adriano