Pesci

Piante per Pesci Rossi

Tipi, coltivazione, suggerimenti

 L’importanza delle piante

Le piante svolgono numerose funzioni, quella più comune che gli si attribuisce è quella di ossigenare. Purtroppo questa affermazione è parzialmente vera, in parte inesatta e irrilevante perchè non sono paragonabili ad un ossigenatore (cioè un classico areatore a corrente), non ossigenano solo perchè sono presenti nel proprio acquario, l’ossigenazione prodotta non è minimamente paragonabili all’ossigenazione svolta da un areatore o al gorgogliamento prodotto da una pompa d’acqua; ossigenano in maniera rilevante solo se crescono (e quindi fotosintetizzano) in maniera ottimale. Purtroppo pochi sanno far crescere le piante in maniera ottimale o hanno idea di cosa significhi far crescere per bene le piante perchè anche su questo tema c’è molta confusione.

Riassumendo all’interno della nostra vasca (con pesci rossi ma anche altri pesci di acqua fredda) occorre un quantitativo rilevante e costante di ossigeno, perchè l’ambiente è molto piccolo rispetto ad un ambiente naturale e l’ossigeno serve ai pesci per la respirazione, serve alle piante nella fase di buio (e nei momenti di forte stress o blocco della crescita) e occorre per ossidare 2 composti azotati prodotti dall’enorme quantità di feci prodotte dai nostri amati pesci, composti azotati che poi si trasformeranno in nitrati; per approfondire leggere articolo: “Composti azotati: Ammoniaca, Nitriti e Nitrati“.

In base a quanto sopra affermato, si può comprendere che il quantitativo di ossigeno occorrente in un piccolo spazio come l’acquario è consistente e per garantire un buon equilibrio e la salute dei pesci (che si è deciso di allevare) occorre che ne venga prodotto un quantitativo costante e consistente. Inserire 2 piante che fanno 1 foglia ogni settimana produce pochissimo ossigeno se non addirittura nulla o irrilevante. Produce più ossigeno una piante di plastica colonizzata dalle alghe. Per questo spesso ricordo che mettere una pianta che cresce poco o per nulla, ai fini della salute e il buon equilibrio dell’acquario equivale quasi a mettere una pianta di plastica perchè la produzione di ossigeno è irrilevante.

Oltre ad ossigenare l’altro importante ruolo delle piante è la fitodepurazione, cioè l’assorbimento dei prodotti della trasformazione organica delle feci e del cibo in eccesso o di eventuali foglie morte, microalghe o microrganismi morti, ma principalmente dei composti azotati.

Perchè ai pesci rossi serve molto ossigeno

Il pesce rosso è un pesce che mangia moltissimo e di tutto. La sua dieta principalmente dovrebbe essere per almeno il 70% vegetale, ne ha un bisogno fisiologico e questo lo porta a mangiare qualunque pianta si trovi alla sua portata. Per questo molti consigliano piante robuste, ma non occorre mettere solo piante robuste occorre mettere tante piante (anche di un solo tipo come ad esempio solo “vallisneria”), alcune dovranno servire per alimentarlo o sfogare il suo nervosismo (o bulimia). Un pesce rosso alimentato bene smette di mangiare le piante, specialmente se gli somministrate molto cibo fresco (o anche surgelato tipo chironomus) e piante fresche tipo lemna gibba o lemna minor o cibi come piselli freschi tritati, insalata tritata, zucchine tritate, broccoli siciliani sbollentati e simili. Ovviamente in alcuni casi non mangiano immediatamente queste cose perchè non sono abituati, ma lasciandogli un po di tempo possono diventare golosi di qualunque verdura. In alcuni casi quando sono nervosi ed hanno fame tendono a stropicciare le piante, ma riempiendo adeguatamente l’acquario di galleggianti, le piante fanno a tempo a ricrescere, e le rovineranno poco o nulla. Ovviamente il suo forte appetito fa si che produca molte feci, e queste per decomporsi bene hanno bisogno di molto ossigeno, conseguentemente è importante comprendere come ossigenare per bene la vostra vasca, laghetto o acquario. Una buona ossigenazione è il principale sistema per mantenere in salute il vostro pesce rosso. Spesso i pesci rossi nel tempo si possono ammalare proprio in conseguenza di periodi più o meno prolungati di abbassamento dei livelli di ossigeno nell’acqua.

La salute dipende anche dal quantitativo di ossigeno dell’acqua

Concetto di pianta ossigenante

Spesso si parla di piante ossigenanti, e su questo concetto ci si specula commercialmente per far credere che esista veramente una particolare categoria di piante ossigenanti che, inserite in acquario o nel laghetto iniziano a produrre ossigeno (miracolosamente). Questa idea è totalmente inesatta, in realtà le piante a crescita rapida sono le piante più ossigenanti, e in generale qualunque pianta che cresce è ossigenante, una pianta a crescita rapida trattata male o che non cresce, è ossigenante come una pianta di plastica. Una pianta a crescita rapida è maggiormente ossigenante solo perchè crescendo assorbe un maggior numero di anidrite carbonica per produrre fusti, radice o foglie e di conseguenza rilascerà un maggior quantitativo di ossigeno. Ma se la crescita si blocca non produrrà nessuno ossigeno anzi spesso lo assorbe e se muore, la decomposizione produrrà CO2 che assorbirà l’ossigeno circostante sottraendolo all’acqua e quindi ai pesci. Va da se l’importanza di creare un ossigenazione efficace e costante. Se l’ossigenazione non è costante il risultato è descritto in questo articolo qui nella seconda metà dell’articolo riguardante la cura: Pesce rosso consigli di allevamento. Inoltre una pianta per crescere bene ha bisogno di luce adeguata, concime, e fondo adeguato, se il fondo è di 2 – 3 cm non potrà crescere perchè non si può ancorare, ci sono poche piante che non hanno bisogno di fondo (tipo le epifite, cioè i muschi o le piante che si ancorano a rocce o legni), le altre generalmente crescono bene solo con un fondo di almeno 6 centimetri di altezza, alcune crescono ancora meglio se il fondo supera i 6 cm. La Vallisneria gigantea ad esempio cresce in maniera ottimale con un fondo di 10 cm diventando una pianta con foglie fluttuanti.

Ossigenazione: due modi per inserire forzatamente ossigeno nell’acqua.

Quando si verifica una carenza di ossigeno esistono solo 2 modi semplici per inserirlo in acqua: usando un areatore o facendo gorgogliare l’acqua alzando l’uscita dell’acqua. Esistono anche uscite dell’acqua formate da un tubo forato che schizza l’acqua sulla superficie aumentando lo scambio gassoso, mantenendo costante e alto il livello di ossigeno. Vedi figura sottostante.

Un terzo modo neanche troppo costoso ma che richiede un minimo di manutenzione è l’utilizzo di un uscita dell’acqua con un sistema venturi, che insuffla aria per effetto del movimento della pompa dell’acqua. In questo modo si ha un ottimale scambio gassoso forzato, mantenendo sempre massimo il livello del quantitativo di ossigeno.

Qui sotto particolare del collettore con sistema venturi che aspira l’aria dall’alto per il movimento forzato dell’acqua che esce in un condotto più stretto. Questo collettore si può fare anche artigianalmente con vari sistemi ma se non ben proporzionato è facile che si ostruisca, o che non sempre funzioni nel giusto modo perchè si può sporcare facilmente di incrostazioni o alghe o alghe incrostanti o detriti organici e simili fino a bloccare l’aspirazione dell’aria dall’alto.

Quantitativo e tipo di luce

Le piante vere hanno necessità di luce se la vasca è posizionata in una zona buia è necessario utilizzare l’illuminazione artificiale. Il tuo acquario non dovrebbe mai essere esposto alla luce solare diretta per lungo periodo in quanto può aumentare la temperatura dell’acqua. Se sei esperto e/o hai maturata una buona conoscenza della gestione dell’acquario è possibile anche creare vasche o acquari esposte al sole, ma devono essere ben posizionate e con filtro adeguato altrimenti si riempiranno solo di antiestetiche alghe. Come illuminazione sono consigliati minimo 30 lumen per litro con piante classiche; in base al numero di pesci, la grandezza, e l’appetito devi tener conto che i pesci produrranno un maggior quantitativo di sostanze di rifiuto, e per ridurre questo inquinamento si può valutare di aumentare l’illuminazione. L’illuminazione forte migliora la fotosintesi e permette un assorbimento di un maggior quantitativo di co2, ammoniaca, nitriti, nitrati (a secondo della tipologia di assorbimento delle piante) e produrre un maggior quantitativo di ossigeno. Il risultato è la diminuzione dei nitriti e dei nitrati.

Le piante consigliate per i pesci rossi di solito sono estremamente adattabili riguardo la tipologia di luce, per questo consiglio l’utilizzo delle classiche lampadine a risparmio energetico con attacco edison, avendo l’accortezza di alternare luce fredda a luce medio calda, cioè mettere ad esempio 2 lampadine a luce fredda di circa 6000 kelvin, per ogni lampadina da 4000 kelvin circa. Questo di solito consente di avere uno spettro adeguato per l’accrescimento della maggio parte delle piante semplici. Ovviamente ancora più consigliato l’utilizzo delle plafoniere a ponte specifiche per gli acquari (in caso di acquari aperti) oppure di specifiche lampade tipo tubi fluorescenti a led (T5) per gli acquari chiusi. Queste spesso hanno una migliore resa e consentono l’accrescimento di piante particolarmente esigenti in fatto di luce, spesso esteticamente più belle e ricercate come quelle “rosse” o dai colori particolari (come le piante con variegatura gialla o biancastra).

Quali sono le piante più adatte per i pesci rossi?

Per ossigenare e fitodepurare adeguatamente è necessario mettere tante piante a crescita veloce, ideali le piante galleggianti, spesso si raccontava che i pesci rossi di solito le distruggono tutte, e quindi l’unica pianta consigliabile è l’anubias….. e forse qualcun’altra.. da circa qualche anno ho provato diverse piante e ho scoperto che mettendone tante, (esperimento fatto utilizzando diverse razze di pesce rosso: omeomorfo, schubunkin bristol, oranda) non le mangiano, cioè inizialmente possono rovinarle, ma se ben alimentati, tendono a danneggiarle poco o nulla, personalmente ho provato con:

  • Limnobium laevigatum (pianta semplice da allevare)
  • Pistia stratiodes (pianta semplice da allevare)
  • Salvinia (pianta semplice da allevare)
  • Cryptocoryne
  • Riccia fluitans
  • Higrophila polisperma
  • Najas guadalupensis (pianta semplice da allevare)
  • Ceratophyllum (pianta semplicissima da allevare)
  • Eicchornia
  • Creaping moss
  • Fontinalis antipyretica
  • Anubias barteri (pianta semplice da allevare)
  • Salvinia molesta (pianta semplice da allevare)
  • Salvinia natans
  • Myriophyllum (pianta semplice da allevare)
  • Echinodorus cordifolius
  • Vallisneria gigantea (pianta semplice da allevare)
  • Egeria densa (utile ma sconsigliabile negli acquari, meglio nei laghetti)
  • Papiro (utile ma sconsigliabile negli acquari, meglio nei laghetti)
  • Potos (utile se hai acquario scoperto cioè senza coperchio)

Con alcune piante è importante mettergli intorno dei sassi pesanti oppure delle ancore per evitare che smuovendo il fondo dissotterrino radici e pianta, le ancora possono essere messe permanentemente oppure rimosse dopo che la pianta si sarà ancorata per bene al fondo.

Miei pesci rossi nel 2016, tenuti in acquario.

Shubunkin bristol nel 2021, tenuti in grossi contenitori in convivenza con guppy.

Conclusioni importanti

Le piante non crescono da sole, hanno anche loro specifiche esigenze, esistono piante più semplici e piante più complesse da allevare. Se decidi di mettere piante è importante imparare ad allevarle per bene altrimenti è come non metterle perchè invece di fitodepurare ottieni il risultato di inquinare o far crescere solo tante alghe. Per questo motivo è importante informarsi molto bene sull’allevamento delle piante.

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